
Roma è una città normale – mostra di H501
28 Febbraio 2022 - 6 minutes read❱ “Roma è una città normale” mostra di H501 a cura del Gruppo Moa
❱ dal 5 marzo al 15 aprile 2022
❱ inaugurazione sabato 5 marzo ore 19
❱ Sinestetica, Viale Tirreno 70b, Roma
H501 è un progetto di illustrazioni su Roma, un edificio alla volta.
H501 non racconta i Monumenti del Centro.
H501 non racconta la Periferia.
H501 non è una ricerca architettonica ne urbanistica ne tantomeno sociale.
H501 non serve a nulla e a nessuno.
H501 è una dichiarazione d’Amore.
Roma, quella contemporanea, è una città normale.
Per estensione potrebbe essere divisa in tanti piccoli quartieri-comune, ognuno con la propria struttura sociale, i propri simboli e i propri rituali. Per quanto nel mondo la sua immagine sia spesso legata alla sua identità storica e alle meraviglie del suo passato, dai capolavori della classicità a quelli dei Papi; oggi la maggior parte dei romani vivono una realtà a cui questi monumenti sono estranei, sostituti da altri punti di riferimento.
Ma Roma è una città normale: nuovi edifici diventano i centri di aggregazione dei romani, diventando nuovi frammenti di memoria che quando noti cominci a sentirti a Casa.
Non si tratta di disaffezione, ma di adattamento. Adattamento all’evoluzione della città, con la crescita del turismo a consumo che ha caratterizzato Roma negli ultimi anni, spingendo i romani fuori dal centro storico, con la graduale trasformazione delle botteghe in ristoranti, e degli appartamenti in strutture ricettive non controllate, cambiando la natura dei rioni storici; adattamento alle pedonalizzazioni e alle limitazioni del traffico per decongestionare il centro, nelle foto degli anni ‘70 e ‘80 si vedono auto parcheggiate in posti dove oggi sarebbe inimmaginabile, come vicino al Pantheon, a Piazza del Popolo, addirittura fino a pochi anni fa, si poteva rimanere bloccati nel traffico e nell’attesa godersi la vista del Colosseo.
Adattamento alla crescita di una città che si stravacca oltre il Grande Raccordo Anulare, con la sua corona di centri commerciali, con gambe e braccia ovunque sull’agro romano.
Adattamento ad una forza centrifuga, invisibile ma costante, che spinge le attività a disperdersi lontano da quel centro violentato.
Ma Roma è una città normale e ha creato un nuovo immaginario in cui la tangenziale Est prende il posto dell’Appia Regina Viarum; in cui, nei quartieri di Roma Sud, le società sportive rimarcano la propria identità legando il proprio nome all’immagine del Palazzo della Civiltà Italiana o al Gazometro.
Anche il Monumento di Piazza Cina, al Torrino, è un monumento normale. La leggenda racconta che la toponomastica del quartiere sia dedicata alla Cina per onorare gli accordi commerciali con il nostro paese alla metà degli anni ’80. A suggellare questa dedica si sarebbe dovuto erigere, al centro della piazza, un monumento, ma nel 1989 i fatti di Piazza Tienanmen fermarono questo processo. Questo “Vuoto” è stato rattoppato una quindicina di anni dopo con nuovo monumento alieno sia alla iniziale dedica alla Cina che al quartiere. Il risultato è una composizione geometrica alta 4 metri in acciaio corten, mai accettato dagli abitanti, che hanno espresso il proprio disappunto decorandolo con diversi apprezzamenti quali un grosso punto interrogativo, un “impara l’arte o mettiti da parte” fino al definitivo “TETANO”. Questa scritta viene ripassata e restaurata, come se fosse essa stessa il monumento della piazza, e i ragazzi del quartiere ormai si danno appuntamento al parcheggio davanti “al Tetano”.
Roma, credetemi, è una città normale, in cui ogni quartiere ha il proprio parcheggio-foro, la propria porta verso il resto della Città, la propria Strada Regina. È qui che gli edifici nascosti diventano Icone svelate.
È la volontà manifesta e ripetuta di identità dei quartieri.
Alessandro Acciarino, architetto Romano.
Ha studiato e condotto ricerca in Italia e Spagna, laureandosi in Architettura presso l’Università La Sapienza di Roma. Ha continuato i suoi studi nel mondo della rappresentazione architettonica frequentando il master in architettura digitale allo IUAV di Venezia nel 2017.
Socio fondatore del Warehouse of Architecture and Research a Roma (2013-2017), ha collaborato con 2A+P/A (2015-2016), La Macchina Studio (2016) e Terzo Piano uno studio di Image-Production per l’Interior
Design (2017-2020). Attualmente lavora come Visual Designer presso la sede romana di Rimond srl.
Molto interessato al mondo della grafica e della comunicazione visiva, ha progettato cataloghi per mostre internazionali, come “Bulgari y Roma” al Museo Thyssen-Bornemisza di Madrid, e “SerpentiForm” ospitata a Singapore e Tokyo.
Come ricerca privata, sta porta avanti il progetto H501 Roma: una serie di illustrazioni dedicate alla città in cui è nato e cresciuto; una dichiarazione di amore agli edifici e alle forme di Roma.