È incredibile quanti giovani architetti romani siano tornati a dedicarsi con impegno costante alle arti figurative. Certamente l’architettura è un’arte e lo sconfinamento dal progetto in altre forme espressive ha una tradizione che si perde nella memoria di questo mestiere. E perfino oggi, in un’epoca in cui ci si aspetterebbe la dissoluzione dell’immaginazione nel mito del neofunzionalismo, dell’ipertecnologia e degli specialismi, ecco che queste giovani generazioni di architetti, nutrite della grande bellezza romana e frustrate dallo stallo professionale della città, ricominciano a esprimersi attraverso il disegno, la pittura, la scultura e la fotografia.

Sinestetica, come gruppo di curatori e organizzatori in erba che ambisce a essere un salotto di incontro delle giovani arti romane, ha inteso dare spazio a questa tendenza quando ha scelto di organizzare la sua prossima esposizione intorno a un tema al limite fra architettura, arte e letteratura. Si parte da un famosissimo testo poetico del Novecento italiano, «Natale» di Giuseppe Ungaretti, per cogliere l’immagine urbana che vi è contenuta: il “gomitolo di strade”. A questa immagine letteraria si affiancano una serie di visioni pittoriche, grafiche, scultoree, fotografiche e poetiche della città contemporanea, elaborate da quattordici architetti e un ingegnere, nelle loro vesti più creative, più una pittrice, un fotografo e uno scrittore.

L’esposizione è arricchita dal videoracconto del lavoro di un gruppo di giovanissimi architetti ancora studenti, che intervengono nella città collocandovi grandi pitture parietali, in cui mettono in relazione spazialità diverse: quella costruita dai pittori rinascimentali, quella della modernità architettonica italiana e quella del luogo fisico in cui si trovano le opere.

Il giorno dell’inaugurazione un giovane filosofo accorre in nostro aiuto, per spiegarci il suo punto di vista sull’estetica urbana contemporanea, da lui definita “estetica-colla” in un saggio pubblicato recentemente.

La mostra sarà pertanto il terreno di confronto fra ricerche diverse e questo le conferisce il tono di un inventario critico più che di una raccolta finalizzata alla comunicazione di un messaggio. Per gli artisti sarà un’occasione di dialogo oltre che di verifica del proprio lavoro, mentre al pubblico consentirà di curiosare in una wunderkammern della giovane creatività romana e magari di trovare in extremis qualche regalo di Natale.

PZ

Sinestetica #4 – In un gomitolo di strade

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