
LINA BO BARDI 30 | esposizione collettiva
5 Dicembre 2022 - 3 minutes readLINA BO BARDI 30, esposizione collettiva a cura di Anna Riciputo col Gruppo Moa
dal 10/12/2022 al 13/1/2023 inaugurazione sabato 10/12/2022, ore 18
Saluti Anna Riciputo
Intervengono
Alessandra Capanna
Francesca Sarno
Espongono
alessandro ACCIARINO
cecilia ANSELMI
alessandro BRUNELLI
CATALANO + CAROLLO
anna irene DEL MONACO
fabio FABIANI
fiamma FICCADENTI
nivaldo GODOY jr.
alessandro LANZETTA
paolo MACCARI
giorgios PAPAEVANGELIOU
raphaela PAPALEO FARIAS
giovanni PERNAZZA
luca PORQUEDDU
alessandra TENCHINI
andrea VALERIANI
WAR
emiliano ZANDRI
ESPONGONO GLI STUDENTI DEI CORSI
_COMUNICAZIONE VISIVA E DESIGN DELLO SPAZIO PUBBLICO
_LANDSCAPE, CITIES AND CONTEMPORARY ART
DELLA SAPIENZA UNIVERSITA’ DI ROMA
LINA BO BARDI 30
Lina Bo Bardi, l’architetta dei due mondi, si è spenta a San Paolo il 20 Marzo 1992.
I due mondi, il sudamericano e l’europeo, durante questi trent’anni si sono confrontati con gli aspetti umani e intellettuali della sua scomparsa in maniera opposta. Il Brasile ha disposto le azioni della memoria: raccogliere, approfondire, rielaborare, ripensare, ricordare e raccontare aneddoti, materiali, disegni, testi, frammenti di storia contemporanea del Paese, stralci di quotidianità, cartoline di giorni di lazer sullo sfondo di città in metamorfosi. L’Italia ha invece sperimentato la scoperta: studio, grand tour inversi, ricerca, inchieste, ipotesi, percorsi esperenziali e conoscitivi fatti di riconoscimenti e tradimenti, di scatti fotografici indagatori, di fili riallacciati tra il razionalismo della storia e il tropicalismo dello spirito di chi non si è mai incontrato ma ci sembra familiare.
Oggi, ciò che desideriamo fare è progettare: gettare in avanti ciò che ricordiamo e abbiamo scoperto, “ingoiare e digerire” l’eredità di Lina Bo Bardi per “rimetterla” al mondo con nuova creatività e forza generatrice. Questi trent’anni ci hanno insegnato sia l’unicità del lavoro poliedrico dell’arquiteta, tale da non produrre una corrente formale di diretta derivazione, sia l’attualità di un approccio sistemico alla progettazione “della vita” nella quale l’architettura è solo una componente al fianco dell’arte come espressione profonda del sé; del paesaggismo come ritorno alla natura-madre; dello spazio pubblico come luogo dello scambio interculturale, interreligioso e intergenerazionale in cui il concetto di inclusione è implicito nel concetto più ampio di “sociale”; del design come manifattura, in cui l’uomo è artigiano demiurgo che plasma la materia attraverso i riti della tecnica; l’allestimento come capacità di mostrare per innescare, disporre per suggerire, installare per ispirare; la scenografia come spazio gnoseologico attivato dagli attori attraverso il movimento consapevole.
La mostra e pomeriggio di studi Lina Bo Bardi 30 vuole proporre una commemorazione attraverso la prefigurazione: architetti, artisti e studiosi sono chiamati a proporre delle reinterpretazioni, suggestioni, visioni future di architetture, spazi pubblici, paesaggi e uso del verde, oggetti di mobilio e design, allestimenti e scenografie che abbiano imparato da Lina Bo Bardi l’eterogenesi della forma all’interno di un’orizzontalità disciplinare che non conosce pregiudizio o gerarchie.