Il panorama culturale romano si arricchisce di una nuova associazione. È nata Sinestetica, con obiettivi di sincretismo artistico e sociale.

Sinestetica è una serata tra amici in terrazza. Sinestetica è l’occasione per conoscere qualcosa di diverso. Sinestetica è l’incontro tra arte, musica e convivialità”

Così si presenta la neonata, forte dell’entusiasmo dei suoi giovanissimi promotori, Bianca Hermanin, Giulia Martinis, Pietro Zampetti, con competenze che spaziano dall’arte figurativa alla musica e all’architettura.
Quale primo evento essi hanno scelto di presentare le ultime opere della fotografa romana Martina Cirese, collaboratrice di riviste e giornali e menzionata in diversi premi internazionali.
Non male, data la giovane età, nella quale Martina non si culla, ma che anzi è una molla in più per affrontare con passione il suo lavoro.

Le opere in mostra presso Sinestetica sono legate al progetto Asankojo:

Ho incontrato Asan a Parigi. Mi ha colpito il suo modo ansioso di fuggire e cercare, nascondere e svelarsi, la relazione nomade e viscerale che lo lega alle persone e agli spazi.
Ma chi è Asan? Asan è una persona ma anche un’entità, un simbolo. Nella crisi individuale della società, Asan vuol essere il filo che lega le identità, ma che talvolta, fragile, si spezza.

La mostra, che è stata l’occasione di presentare Sinestetica e le sue attività su una terrazza romana al Nomentano, ha riscosso il successo che meritava.
La serata è stata allietata dalle composizioni del pianista Giuseppe Zampetti, anch’egli, come da tradizione, giovanissimo e già molto bravo.
Il prossimo appuntamento è per il 20 giugno: un rendez-vous di architetti e disegnatori per approdare a progetti e iniziative comuni. Perché Sinestetica è così.

di Alessandra Cavaterra su LiberArt Online

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