Arianna Agostini, Carola Demarchi, Fatima Mudoni
1 Febbraio 2018 - 2 minutes readIl reportage nasce da un periodo di tre mesi trascorso in Senegal e in particolare a Joal-Fadiouth, una piccola isola situata a sud della Petite Côte, grazie alla collaborazione tra il Comune di Torino e il Comune di Joal-Fadiouth, tramite un progetto di Slow food.
Tra le virtù fondamentali del popolo senegalese, come abbiamo scoperto, la teranga è sicuramente la più famosa. Teranga è una parola che si può sommariamente tradurre come “ospitalità” ma che in realtà esprime molto di più: accoglienza, attenzione, rispetto e gentilezza. È proprio ciò che abbiamo riscontrato a Fadiouth; in tre mesi abbiamo percorso le sue strade, più e più volte, fino a sentirle nostre. Abbiamo conosciuto i nomi dei suoi abitanti e le loro condizioni di vita, spesso molto difficili. Abbiamo viaggiato lungo la sua costa, assistito con stupore e riverenza ai loro festeggiamenti.
Il canto del muezzin e il belare delle capre per le strade e nei cortili sono suoni che resteranno scolpiti nelle nostre memorie, così come gli odori, i colori e i volti sorridenti della sua gente. All’ importanza che ha rappresentato per noi quest’esperienza, a livello umano, culturale e didattico, si affianca la consapevolezza di non poter cambiare totalmente le condizioni in cui versa il Paese, di non poter cambiare l’Africa, di non riuscire a farla emergere dalle condizioni in cui si trova, ma anche, sicuramente, di poterla aiutare e di diventare con loro “l’equipaggio per il loro cambiamento”, con priorità condivise e obiettivi comuni.
Proprio con il tema “equipaggi per il cambiamento”, il reportage ha partecipato e vinto, nel Maggio 2014, all’edizione #gNe08 del concorso di Giornalisti nell’erba nella sezione internazionale
Il popolo senegalese, con la costanza tipica di quei popoli che lottano per la sopravvivenza, lavora e costruisce la propria dignità e la propria vita. Sono uomini, donne e bambini che insieme, attraverso rapporti onesti e solidali, non si arrendono, vivono, sorridono e sono pronti al futuro che costantemente ricercano. Non si danno per vinti.