
Altavisione di M. Benedetti e A. Dimartino
7 Gennaio 2020 - 3 minutes readAltavisione rappresenta la città attraverso la forma statica dell’immagine e la fluida invenzione della parola. Una sequenza in parallelo di questi due linguaggi che definiscono limiti e contenuti della misteriosa avventura urbana.
Una costellazione di riferimenti ha guidato, in accordo o in dissonanza, la realizzazione di questo libro: le gioie e le miserie del passeggiatore baudelairiano, l’infinito gioco di specchi delle narrazioni metropolitane di Walter Benjamin, il Realismo Magico novecentesco, le derive psicogeografiche, la Londra orbitale di Iain Sinclair.
Tentando di riannodare i fili di questa rete, parleremo di un libro parlando di altri libri.
↠ Presentazione del libro Altavisione, di Matteo Benedetti e Alessio Dimartino, che discuteranno insieme a Francesco Demichelis.
↠ Ingresso libero
Matteo Benedetti nasce a Roma nel 1983. Architetto e dottore di ricerca in Composizione Architettonica. Ha studiato presso l’Università Sapienza di Roma, il Royal Institute of Technology KTH di Stoccolma e lo IUAV di Venezia. Parallelamente alla professione si occupa di fotografia di architettura, considerata sia come linguaggio artistico autonomo sia come studio sulla rappresentazione dei fatti urbani e architettonici. Pubblica fotografie e articoli in riviste e libri di settore.
www.matteobenedetti.com
Alessio Dimartino nasce a Roma nel 1982. Vince la sezione narrativa del concorso Martelive nel 2006. Pubblica il primo romanzo nel 2010 con la LAB Edizioni (Tutti vivemmo a stento). Nel 2012 e 2014 pubblica altri due romanzi per la Giulio Perrone Editore (Il Professore non torna a cena e C’è posto tra gli indiani. Con quest’ultimo viene candidato al Premio Strega). Suoi racconti appaiono negli anni in numerose antologie e riviste di vari editori. Spera che il meglio debba ancora venire ma è una speranza piuttosto flebile, per la verità.
Francesco Demichelis è fotografo, lettore, collezionista di curiosità letterarie, appassionato di teoria della cultura. Nato a Roma nel 1974, trascorre i suoi anni di apprendistato tra vagabondaggi e studi irregolari e nel 1997 inizia ad interessarsi di fotografia; si forma con Andrea Jemolo specializzandosi in fotografia d’arte e architettura e dal 2001 esercita a Roma l’attività di fotografo. Tra il 2010 e il 2013 ha portato avanti un progetto di ricerca sulla fotografia stenopeica ispirato dagli studi di Walter Benjamin, che ha avuto come oggetto i Passages di Parigi considerati dal punto di vista del limite estremo della modernità. Dal 2014 collabora in maniera saltuaria con Doppiozero. Tra i suoi interessi: fotografia in grande formato,
risorse stenopeiche, Gnosi e spirito tardoantico, melancolia e Romanticismo, poesia e verità.